TERMOLI. É di marca molisana la prima pietra di ricostruzione delle zone terremotate dell’Aquila. L’azienda termolese Montesanto Srl ha lavorato la settimana scorsa nel centro abruzzese portando esperienza e professionalità con l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Un lavoro progettato e creato negli studi tecnici dell’azienda termolese che si avvalsa della propria decennale esperienza per favorire i «meno abbienti» abruzzesi.
L’amministratore Giuseppe Montesanto, presidente della Confcommercio del bassomolise, ha curato personalmente il lungo e laborioso lavoro nella zona terremotata dell’Abruzzo.
Il suo staff tecnico ha vissuto un’esperienza particolare, immedesimandosi e vivendo la realtà del posto: pernottamento in tenda e consumo dei pasti nella mensa. Il tutto per realizzare l’ampia struttura per l’erogazione dell’acqua calda. Ecco che i centri di Coppito e Luconi sono stati dotati dei pannelli solari per l’approvigionamento della materia prima. Un lavoro studiato a tavolino e progettato dall’ingegner Scapillati Pinuccio e seguito da vicino da Aldo Capursi, responsabile dello studio tecnico della Montesanto. Una serie impressionante di pannelli solari installati a ridosso delle tende che oggi ospitano i terremotati, strutture posizionate nei campi di calcio dei due centri che oggi rappresentano il punto di raccolta degli sfollati.
Giuseppe Montesanto ha raccolto l’invito di chi lo ha chiamato per intervenire con celerità in una zona che oggi ha bisogno di una grossa mano : «Ci siamo immedesimati nel problema perché ci siamo resi conto della gravità della situazione in cui vivono i nostri amici aquilani – ha detto l’imprenditore termolese – la mia azienda si è messa a disposizione interpretando il lavoro nei campi come un segno di solidarietà verso chi oggi soffre e non vive più le comodità della vita quotidiana, proprio per questo siamo corsi per far rendere un tantino meno amara la loro giornata, il fabbisogno di acqua calda è fondamentale, soprattutto in questo periodo dove, fra terremoto e maltempo continuo il supporto del bene primario è indispensabile».
In terra aquilana l’esperienza unica per lo staff aziendale della Montesanto: «Abbiamo vissuto di persona quelle che sono le difficoltà reali del popolo abruzzese tartassato dall’evento sismico – ha spiegato Maurizio Forte caposquadra del gruppo termolese – ci siamo confrontati con una realtà amara che ti lascia addosso la delusione di chi soffre, e lo fa in silenzio, un silenzio segno della grande compattezza di questa gente che ha saputo ammortizzare il colpo fra mille difficoltà».
Alberto Di Virgilio, dello staff tecnico della Montesanto, racconta l’impatto con una situazione anomala, unica : «Non è stato facile adattarsi in quei giorni al loro movimento quotidiano – spiega il manutentore termolese – la macchina della solidarietà che si è messa in moto è importante, ma sarà fondamentale star loro vicini anche in futuro, sono persone squisite nate in una terra bellissima che rappresenta il cuore dell’Italia, una disgrazia da cui ci si potrà risollevare solo con l’aiuto di tutti». Infatti la Montesanto non ha battuto ciglio e si è buttata a capofitto in un lavoro che oggi rappresenta il primo mattone di ricostruzione del territorio abruzzese.
Fonte: Il Tempo.it – Pino Somma